Approvato lo scorso 2 agosto, con decreto del Ministero dell’interno (pubblicato in GU 188/2019) il modello di certificazione informatizzato per la richiesta dei contributi pubblici in favore dei Comuni che realizzano per il 2020 opere di messa in sicurezza degli edifici e del territorio (previsti dall’art. 1 comma 853 legge di bilancio 2018 (205/2017).
I contributi sono ripartiti tra i comuni italiani che posso fare richiesta per uno o più interventi di messa in sicurezza di:
• territorio a rischio idrogeologico
• strade, ponti e viadotti
• degli edifici, con precedenza, per gli edifici scolastici, e di altre strutture di proprietà dell'ente
per un ammontare massimo di: 1 mln di euro con una popolazione fino a 5.000 abitanti; 2.5 mln di euro una con popolazione da 5.001 a 25.000 abitanti; 5 mln di euro con una popolazione superiore a 25.000 abitanti.
Il decreto esprime in maniera dettagliata, ai fini dell’ammissibilità delle domande, che tutti gli interventi devono essere identificati dal Codice Unico di Progetto e classificati secondo i settori e i sottosettori che fanno parte della nomenclatura del sistema CUP:
- settore Infrastrutture di trasporto -> sotto-settore Stradali
- settore Infrastrutture ambientali e risorse idriche -> sotto-settore Difesa del suolo oppure Protezione, valorizzazione e fruizione dell'ambiente oppure Riassetto e recupero di siti urbani e produttivi oppure Risorse idriche e acque reflue
- settore Infrastrutture sociali -> sotto-settore Sociali e scolastiche/Abitative /Sanitarie/Difesa/Direzionali e amministrative/Giudiziarie e penitenziarie/Pubblica sicurezza.
Inoltre, il decreto (art. 5) esclude dalla procedura di assegnazione del contributo le domande che indicano un CUP errato.
Esplicitare in maniera chiara e puntuale la funzione del CUP tra i requisiti per l’ammissibilità della concessione, contribuisce a rendere efficace la politica d'investimento in relazione agli obiettivi previsti e assume il ruolo di strumento indispensabile per il monitoraggio degli interventi.